13 novembre 2010

Sumeri: conoscenze extraterrestri?

Nel Vorderasiatische Museum di Berlino è conservata un incisione sumera con la sigla VA/243 la quale raffigurerebbe con le corrette dimensioni in scala tutti i pianeti del nostro sistema solare.
A giudicare dalla foto (qui a lato), una qualunque persona in possesso del diploma di quinta elementare direbbe che effettivamente non possa che trattarsi dello schema di un sistema planetario. Se quel disegno non è un’illusione ottica non è lecito chiedersi come era possibile riprodurre in scala il Sistema Solare circa 5.000 anni fa?
Come tutti sappiamo, ai tempi dei sumeri i telescopi non c`erano… e il pianeta piu` distante visibile ad occhio nudo era Saturno. Quindi ad occhio nudo si faceva ‘poca’ strada.
La cosa strabiliante inoltre era che nel disegno sarebbe raffigurato un decimo pianeta, soprannominato Nibiru degli antichi Sumeri, un corpo planetario più grande della Terra che attraverserebbe una volta ogni 3600 anni circa il Sistema Solare secondo un orbita molto eccentrica ed inclinata di alcune decine di gradi sull'eclittica. E questo pianeta ai giorni nostri non è stato ancora individuato...
Vi è inoltre un’altra considerazione importantissima da fare: ai tempi dei Sumeri si credeva che la terra fosse al centro dell’universo e tutti gli astri le ruotassero attorno! Il disegno dimostrerebbe invece come già a quei tempi la teoria geocentrica fosse superata!
Molte teorie si sono sviluppate attorno a questa incisione, una tra tutte è quella di Zecharia Sitchin, autore occulto, il quale crede che gli abitanti di Nibiru furono i nostri fondatori grazie a un intervento di ingegneria genetica.
Nel 1966 Carl Sagan, il grandissimo astrofisico oggi scomparso, scrisse nel suo libro “La vita intelligente nell’universo” quanto segue a proposito dell’incisione in oggetto: “Nell’illustrazione vediamo che il cerchio centrale è circondato da raggi e che può essere identificato molto chiaramente come un sole o una stella. Ma come dobbiamo interpretare gli altri oggetti che circondano ciascuna stella? È quanto meno un assunto naturale che rappresentino i pianeti […]. Il sigillo cilindrico nell’illustrazione presenta, curiosamente, nove pianeti attorno al sole prominente in cielo (e leggermente più a destra, due pianeti minori)”.
Possibile che i Sumeri conoscessero meglio di noi stessi il nostro sistema solare e abbiano lasciato quest’incisione per darci lezioni di astronomia? Nella popolazione sumera vivevano forse due persone come Copernico e Galileo?
Siamo in piena fantarcheologia o una spiegazione più razionale esiste?
Beh, iniziamo con l’analizzare bene la tavola e cerchiamo di distinguere uno ad uno tutti i pianeti raffigurati.
La figura accanto mostra quale dovrebbe essere la disposizione dei pianeti nella tavoletta che stiamo analizzando.
Vi sarebbero 12 oggetti: il sole (1) si troverebbe al centro, ed attorno ad esso ruoterebbero tutti i pianeti, luna (3) inclusa che sarebbe rappresentata come pianeta anch’essa.
La prima e più evidente è che le distanze tra i pianeti sono tutt’altro che perfettamente in scala: nel disegno Marte e Venere sono piu` vicini al sole di Mercurio, quando in realta` la sequenza esatta delle distanze e` Mercurio->Venere->Terra->Marte; Inoltre Giove, Saturno, Urano e Nettuno sono rappresentati pressochè alla stessa distanza (l`ordine giusto e` quello appena elencato) La seconda evidente anomalia consiste nelle proporzioni tra i pianeti: la luna e` rappresentata piu` piccola di plutone, quando in realta` lo supera di quasi il 50%. Giove (che nella realta` e’ 110 volte la terra), nel disegno sembra appena 3 volte la stessa (discorso analogo vale per Saturno, Urano e Nettuno).
Esistono però anomalie più strettamente logiche.
La prima: Saturno (che è il pianeta con gli anelli per eccellenza) e Urano non presentano anelli! Se davvero si conoscevano tutti i pianeti perche` non disegnare Urano, o per lo meno Saturno con gli anelli come vengono illustrati in un qualunque schema del Sistema Solare dei giorni d`oggi? Mi risulta un po’ difficile credere che conoscessero Plutone e non gli anelli di Saturno…
Per la seconda anomalia serve una premessa: il motivo principale per il quale un oggetto viene classificato come pianeta, sta proprio nella sua dimensione; nell’agosto del 2006 l’IAU ha declassato Plutone a “pianeta nano”, riportando il numero dei “pianeti” reali del nostro Sistema Solare a 8.
C`e` un motivo per cui Plutone e` stato declassato, e riguarda principalmente proprio la sua grandezza. Nel Sistema Solare vi sono oggetti che sono molto piu` grandi di Plutone come ad esempio Io, Europa , Ganimede, Callisto, Titano, Tritone, Eris e la stessa nostra luna.
Tornando all'incisione sumera, perché i Sumeri avrebbero dovuto rappresentare Plutone e non gli altri oggetti più grandi di lui, se conoscevano così bene il nostro Sistema Solare?
Noi lo conosciamo abbastanza bene, e sappiamo che oggetti del calibro di Plutone, a distanze superiori, sono presenti con una propria orbita indipendente dagli altri pianeti del Sistema Solare: Eris (più grande di Plutone stesso) ne è un esempio, come pure Sedna e Qauoar.
Con che logica segnalarli o meno?
La nostra e` una semplice convenzione: noi diciamo oggi che il Sistema Solare possiede 8 pianeti. Per oltre 60 anni sono stati 9. Perche` i Sumeri avrebbero rappresentato un sistema a 10 pianeti includendo plutone e non Eris, Sedna e gli altri oggetti simili?
Il decimo pianeta chiamato Nibiru che dalle proporzioni sembrarebbe grande quanto Nettuno dove si troverebbe?
Certo, non sappiamo TUTTO del nostro sistema solare, ed e` lecito ipotizzare che a grandissime distanze si possa trovare un pianeta con queste caratteristiche, anche se per ora sarebbe completamente nascosto! Sedna si spinge fino a 800UA, pressapoco 1/10 di distanza dalla nube di Oort… E’ molto strano che un oggetto di quel calibro sia passato finora inosservato....
Ad ogni modo a fine 2007 la Nasa dovrebbe lanciare un nuovo telescopio orbitante, Kepler, il quale dobrebbe essere in grado di vedere pianeti extrasolari di grandi dimensioni, e a quel punto , oggetti dell'ordine di grandezza di Nibiru, se esistono nel nostro sistema solare, non dovrebbero sfuggire.
Ora fin qui sono sicuro che tutti i lettori che stanno leggendo l’articolo, non hanno fatto caso ad un particolare: si osservi questo dettagli del disegno sumero e provate a ricontare gli oggetti di questo ipotetico sistema solare.
Si, gli oggetti sono 13 e non più 12!
In alto a destra è ‘comparso’ un oggetto più piccolo degli altri che porta il numero a 13! Ora guardate nuovamente il disegno all’inizio dell’articolo e lo vedrete chiaramente!
E quindi? I sumeri commisero un errore di disegno?
Qui volendo è molto facile trovare una ‘soluzione’: si potrebbe tranquillamente affermare che quell’oggettino rappresenti Eris o Sedna o qualche nanopianeta candidato...
Questo dimostra quanto è semplice volendo far ‘tornare i conti’ e quanto sia semplice voler vedere quel disegno come rappresentazione del nostro sistema solare. Anche perché le cose (volendo fare i pignoli) non finiscono qui.

Osservate la freccia nell’incisione sottostante:
Bene: come dovremmo interpretare quel nuovo simbolo?
Come un pianeta che orbita molto distante dal sole? Come una stella vicina? O dovremmo forse interpretarlo come un oggetto non appartenente al Sistema Solare, in quanto fuori dal contesto del disegno?
Il problema è proprio questo: il contesto. L’incisione, per capirne il significato, va interpretata analizzando l’intero contesto in cui si trova! Non è possibile analizzare singolarmente figurazione per figurazione ignorando il resto. E questo è compito degli addetti ai lavori, cioè degli archeologi e non degli astrofisici come Sagan (per citare il suo libro).
Vi è infine un'ultima considerazione da fare, tanto per rispondere a Zecharia Sitchin: se i Sumeri sono veramente entrati in contatto con esseri extraterrestri, o addirittura sono stati creati da questi esseri ‘superiori’, bisognerebbe aspettarsi quantomeno una larga citazione di essi nelle opere arrivate ai giorni nostri, citazione che praticamente non esiste. E’ senz’altro insufficiente un disegno molto contorto per dimostrare il chiaro contatto con altre forme di vita.
Se vogliamo pensare ad un esempio concreto, molti di noi hanno letto il celebre romanzo di Jules Verne. “Dalla Terra alla Luna”, dove incredibilmente Verne riuscì ad anticipare le capsule e i razzi che poi furono effettivamente utilizzati per raggiungere 100 anni dopo il nostro satellite! Ma non per questo Verne li vide di persona! Ebbe una grande fantasia nell’immaginarli, e incredibilmente indovinò! Ma nessuna persona (sana di mente) può credere che Verne viaggiò nel
tempo per vederle, tornare al suo tempo e scrivere poi il suo romanzo.
Per tutte queste ragioni il vero significato della tavoletta non va cercato tra gli astri, ma tra cose ben più terrestri. E qui la palla va passata agli archeologi, gli esperti del campo....
E gli esperti cosa dicono? Beh, neanche loro hanno una risposta certa.
Gli archeologi ritengono che i sigilli cilindrici dei Sumeri fossero i precursori dei moderni rotocalchi, e che venissero usati nelle scuole e nelle università di Sumer, tutte rette da sacerdoti, per moltiplicare i loro modelli scientifici e le raffigurazioni dei loro simboli. In effetti, sul sigillo conservato al Museo di Berlino insieme ai corpi celesti, sono raffigurati anche un semidio e un sacerdote che venerano il dio Enlil, sacrificandogli due capre. Insomma, nulla a che vedere con gli extraterrestri.
Comunque, per come è concepito il metodo scientifico, un'interpretazione certamente corretta molto probabilmente non l'avremo mai. Forse inventando la macchina del tempo e chiedendo all’autore del disegno che cosa sta raffigurando avremo una risposta. O forse neanche così: magari qualcuno, non soddisfatto della risposta, può pensare che nel risponderci l'autore ci ha presi in giro....

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